domenica 20 dicembre 2015

Aperitivi in concerto 2015 - Recensione concerto del 13 dicembre 2015.

Legnano - Si è concluso con un recital della pianista salernitana Elisa D’Auria il ciclo “Aperitivi in concerto 2015” a cura dell'Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn. Un programma estremamente impegnativo, dato che di quasi tutti i brani esistono in disco esecuzioni da parte dei più grandi pianisti della storia, nel quale la nostra giovane interprete ha mostrato di essere perfettamente in grado di sostenere la sfida, raggiungendo anche, nei due brani lisztiani, un livello interpretativo di valore assoluto.
Lo Schumann della Fantasia op.17 in Do maggiore, per cominciare. Uno dei capolavori del compositore sàssone, ed insieme uno dei vertici della musica pianistica romantica. La storia all’origine del pezzo è ben nota a tutti gli appassionati di musica pianistica, trattandosi di una sorta di canto d’amore e di dolore per l’amata lontana. In realtà, dietro la dizione ingannevole di Fantasia, si cela il brano schumanniano formalmente e concettualmente più complesso, ed anche il più virtuosistico, insieme agli Studi Sinfonici. Ebbene, l’interessante chiave interpretativa scelta dalla nostra pianista ci è sembrata molto più vicina allo spirito dello Schumann giovanile - che partiva lancia in resta contro i filistei della musica -, piuttosto che a quello intimistico e prossimo ad un poeta notturno come il Novalis, che altri interpreti vi vedono. E in questa luce, il tempo centrale (che porta il titolo “Trofei”) assumeva un ruolo ben più importante rispetto a quello usuale di semplice intermezzo posto tra i più estesi movimenti estremi (“Rovine” e “Palme”). Un’esecuzione di grande forza e dalla tecnica impeccabile, persino nella coda che conclude il secondo tempo, temutissima da tutti i pianisti per i suoi pericolosi salti (persino Horowitz, nelle sue esecuzioni pubbliche americane, pare rallentasse sensibilmente in questo passo), e che la D’Auria ha affrontato con tranquillità e senza alcun timore.
E poi Liszt. Dapprima il Liszt trascrittore di Wagner della “Morte di Isotta” (1867), brano attualmente poco eseguito sia per l’estrema difficoltà nel rendere giustizia a tutte le sue sfumature, sia perché le trascrizioni che Liszt faceva di celebri pezzi operistici, assai in voga e popolari presso il pubblico fino ai primi decenni del secolo scorso, sono poi cadute in discredito, essendo considerate da molti pianisti e musicologi musica spettacolare e di secondo ordine (a torto, almeno a parer nostro). Di seguito, il Liszt della Leggenda di S.Francesco di Paola che cammina sulle acque, del 1863, uno dei grandi affreschi musicali dell’ungherese. Senza enfasi, diremo che le esecuzioni di questi due brani si pongono tra le più belle da noi ascoltate, anche includendo quelle in disco. Una perfetta fusione di virtuosismo ferreo, tecnica trascendentale del tocco, e fantasia narrativa. Persino la forma, aspetto di solito poco evidenziato in questi brani rispetto agli aspetti pittorici e descrittivi, balzava fuori con un’evidenza abbagliante.
La stessa baldanza cavalleresca della Fantasia schumanniana abbiamo ritrovato nella Polacca-Fantasia op.61 di Chopin. Come noto, questo pezzo del tardo Chopin si pone in limine ad una nuova fase creativa del compositore polacco, interrotta dalla morte prematura, e rende possibili due diverse possibilità interpretative, poco compatibili tra loro: o mantenerla nella luce della Polacche precedenti (la scelta, ad esempio, di Pollini) oppure di vederla entro una nascente ricerca coloristica, che prelude con decenni di anticipo all’impressionismo. Elisa D’Auria ha chiaramente privilegiato la prima opzione, e la ha seguita con perfetta coerenza. Inaspettatamente, alcuni passaggi ci hanno ricordato però non tanto la più nota Polacca “Eroica” op.53, bensì la meno conosciuta e bellissima Polacca op.44. E assai suggestiva la parte finale, che si allontanava verso l’orizzonte, sospesa tra sogno e trionfo.
Due i bis: la Sonata K.394 in Mi minore di Scarlatti, dagli umori tanto contrastanti, e “Warum?” (“Perché?”) terzo brano della raccolta Fantasiestücke op.12 di Schumann, con il quale questo magnifico concerto si chiudeva nel silenzio di una domanda senza risposta.
Massimo Sacchi
Fotografia di Enzo Mari (Assesempione)

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn.
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it



mercoledì 9 dicembre 2015

Aperitivi in concerto 2015 - 13 dicembre 2015.

https://drive.google.com/file/d/0B-jxFGXadxfRSHFTcnVZbzhTZTQ/view?usp=sharing
Giunge all'ultimo appuntamento la fortunata rassegna "Aperitivi in concerto 2015":

Domenica 13 dicembre 2015 ore 11
Teatro sala Ratti, Corso Magenta 9, Legnano
Ingresso gratuito

Elisa D'Auria, pianoforte.

Programma:
Robert Schumann, Fantasia in c major op. 17.
- Durchaus phantastisch und leidenschaftlich vorzutragen
- Massig. Durchaus energisch
- Langsam getragen. Durchwegleise zu halten

Richard Wagner - Franz Liszt, Isoldens Liebestod.
Franz Liszt , Legende n. 2.
Franz Liszt, St. François de Paule marchant sur les flots.
Fryderyk Chopin, Polonaise-Fantasie op. 61.

A cura dell'Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn.
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it

lunedì 7 dicembre 2015

Concerto del 5 dicembre 2015 - rassegna stampa.

Tratto da Assesempione.info:
Legnano - È stato lungamente applaudito, nella serata di ieri, il primo incontro della serie Note di Natale, patrocinato dal comune di Legnano all'interno della rassegna natalizia per Un Natale di Stelle a Legnano e tenutosi alla chiesa del SS.Redentore. Il M. Balleello, con un nucleo della sua Orchestra Haydn, vi ha diretto un gruppo di Concerti grossi natalizi di autori barocchi italiani, tutti naturalmente incentrati intorno ad una Pastorale. Questo tipo di brano, costruito in modo da essere ben riconoscibile da tutti gli ascoltatori, imita le ingenue e commoventi musiche che venivano eseguite dagli zampognari scesi dalle montagne durante il periodo d’Avvento. Questo spettacolo è stato per secoli comune in tutte le città italiane, ma è purtroppo ora sempre più raro, persino come ricostruzione in costume. Ai tre pezzi contenenti una pastorale si alternavano due concerti di Vivaldi e, nel finale, un breve brano incentrato intorno a canti di Natale moderni ma già classici, composto dal M. Balletti, oboista dell’orchestra. Seppure costruito per un’occasione particolare, il programma si poneva implicitamente in continuità con quella proposta di rivalutazione, presso il grande pubblico, del barocco “minore” italiano e non italiano, che l’Orchestra Haydn sta portando avanti da tempo.
Il primo brano eseguito è stato il suggestivo Concerto grosso in Do maggiore Op.3 n.12 del pistoiese Francesco Manfredini, pubblicato nel 1718. Questo è uno dei tanti autori semisconosciuti del nostro tardo barocco, e che meriterebbero sicuramente una maggiore notorietà. Molto natalizio, nella sua poco convenzionale successione di tempi (lento-lento-veloce), e iniziato proprio da un Largo in forma di Pastorale. Si è proseguito con il Vivaldi giovanile del Concerto in La minore per 2 violini op.3 n.8, del 1710 circa. Un brano giovanile forse un po’ atipico, nello spleen che possiede tutti i suoi tre movimenti, dall’interrogarsi dei due violini nell’Allegro iniziale, all’ostinato orchestrale del Larghetto e spiritoso (!) centrale, al vibrante ma non rappacificato finale, nel quale il duo di violinisti Zarrilli e Torciani si sono superati nel virtuosismo di un brano molto difficile e condotto ad altissima velocità dalla direzione del M. Balleello.
Ma grande musica è anche il Concerto grosso in Sol minore Op.8 n.6 di Giuseppe Torelli, del 1709, brano che peraltro è sempre rimasto tra i preferiti delle compilazioni di classici natalizi. Questo lavoro, uno degli ultimi composti dal musicista veronese, mostra l’ormai raggiunta padronanza della struttura del Concerto grosso, sia nella struttura in tre tempi veloce-lento-veloce, sia nell’equilibrio tra gli strumenti solisti del “concertino” ed il “Tutti” orchestrale. Due brani danzanti, in forma di giga e di tarantella (ma è una tarantella assai poco gioiosa) precedono qui il Largo centrale nella forma di pastorale.
Il secondo brano di Vivaldi in programma, il breve Concerto in Fa maggiore per flauto, oboe e fagotto “La tempesta di mare”, del 1720 circa, era un brano un po’ meno profondo ma assai più “vivaldiano” del primo, ravvivato dal dialogare - come di vecchi amici - dei tre strumenti a fiato.
Un capolavoro assoluto della storia della musica, non solo barocca, è invece il Concerto grosso in Sol minore Op.6 n.8 di Arcangelo Corelli, del 1690, in sei movimenti nella successione Vivace-Allegro-Adagio ripetuta due volte. Corelli è considerato, insieme a Tomaso Albinoni, il pioniere di questa forma strumentale. A nostro avviso, in questo complesso brano, il M. Balleello ha raggiunto uno dei vertici della sua arte direttoriale, sia nella scelta dei tempi, sia nella capacità di creare in alcuni momenti un andamento sospeso e pieno di stupore, sia nella magica e prolungata Pastorale finale.
Ha concluso il concerto, per la gioia del pubblico accorso, l’esecuzione della raccolta di brani tradizionali natalizi composta dal M. Claudio Balletti, oboista dell’Orchestra Haydn. Una veramente magnifica e suggestiva orchestrazione, lungamente meditata dal suo autore, iniziata con un Adeste Fideles, sul quale si innestavano altri famosi canti, e terminata da una corsa in slitta con uno Jingle Bells partito al … passo e terminato con un trotto scatenato che ha trascinato tutti nella sua immaginaria slitta. Calorosi e lunghi applausi e bis per il Jingle Bells finale.

Apprezzata e gradita l'iniziativa a fine concerto: il brindisi tra l'amministrazione, presente l'assessore Tripodi a rappresentare il Supremo magistrato e sindaco Centinaio, il capitano del Palio delle contrade e del palio, Mino Colombo, Gianfranco Bononi, le reggenze, i contradaioli e cittadini della contrada Legnarello e San Erasmo (per tutto il mese si alterneranno concerti nelle chiese delle varie contrade cittadine con l'obiettivo di avvicinare la cittadinanza al mondo del Palio) .
Massimo Sacchi e Enzo Mari


Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it


mercoledì 2 dicembre 2015

Incontri musicali "Note di Natale" - concerto del 5 dicembre 2015.

https://drive.google.com/file/d/0B-jxFGXadxfRbUV4Sm9XTjZTVVE/view?usp=sharing
Si inaugura con il concerto del 5 dicembre alle ore 21 presso la Chiesa del SS. Redentore a Legnano la serie degli incontri musicali Note di Natale (link al programma), patrocinati dal comune di Legnano. Il M. Balleello dirigerà la sua Orchestra Haydn, attiva da oltre quindici anni, e riconosciuta ormai come una realtà imprescindibile, nel campo della musica colta e dell’educazione al suo ascolto, per la nostra città. Il nucleo tematico della serata sono i brani dedicati al Natale di tre diversi autori italiani, tutti appartenenti al cosiddetto periodo tardo barocco, e tutti costruiti intorno ad un movimento in forma di pastorale. In realtà, quello di “tardo barocco” è un concetto convenzionale usato per designare il periodo della storia della musica compreso tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo, ma gli autori di quest’epoca sono tra loro differenti, nello specifico stile compositivo e finanche nella personalità, quanto quelli dell’800 o del ‘900. Dimostrare ciò anche al grande pubblico è stata la motivazione alla base del programma che era stato proposto dall’orchestra nel primo concerto della stagione regolare (quello tenuto il 21 novembre scorso), e con il quale i brani di questa sera – al di là della specificità dell’occasione - si pongono in ideale continuità.
Si comincerà con il Concerto grosso in Do maggiore Op.3 n.12 di Francesco Manfredini, pubblicato nel 1718. Manfredini è sicuramente il meno noto tra gli autori proposti, ma anche probabilmente il più natalizio, con i suoi due tempi lenti susseguentisi, anticonvenzionali rispetto alla consueta successione dei tempi nel concerto grosso (veloce-lento-veloce) che era stata resa canonica proprio dal suo maestro Torelli.
Si proseguirà con Vivaldi. Un Vivaldi non natalizio, però la musica del grande veneziano è sempre talmente suggestiva da farne un autore per tutte le stagioni (non solo le 4!). Il Concerto in La minore per 2 violini op.3 n.8 (del 1710 circa) è uno dei più riusciti della raccolta giovanile detta L’estro armonico, particolarmente interessante nel procedere incessante del primo movimento, e nell’elegiaco dialogo tra i due violini del Larghetto.
Praticamente contemporaneo (fu pubblicato postumo nel 1709) è il Concerto grosso in Sol minore Op.8 n.6 di Giuseppe Torelli, un altro classico mai tramontato dal panorama esecutivo. Dopo aver ricordato brevemente che la caratteristica principale della forma musicale detta concerto grosso è la contrapposizione tra l’orchestra (il “Tutti”) e un duo di violini oppure di fiati, con basso continuo, detto “concertino”, osserviamo che questo lavoro della maturità del compositore mostra una raggiunta padronanza della struttura, con un perfetto equilibrio dialogante tra i violini soli e l’orchestra.
Il secondo brano di Vivaldi, il breve Concerto in Fa maggiore per flauto, oboe e fagotto “La tempesta di mare” (1720 circa), è in realtà un brano più convenzionale, ma sicuramente più “vivaldiano” del primo, o quanto meno più vicino a ciò che l’ascoltatore occasionale si aspetterebbe dalla musica del nostro: un tripudio di colori, effetti strumentali e naturalismo descrittivo.
Ma il capolavoro della serata è sicuramente il Concerto grosso in Sol minore Op.6 n.8 di Arcangelo Corelli, del 1690, in sei movimenti nella successione Vivace-Allegro-Adagio ripetuta due volte. Corelli è considerato, insieme a Tomaso Albinoni, il pioniere di questa forma strumentale. La tonalità di Sol minore non è, in questo brano corelliano, tragica o dolorosa, ma piuttosto dolcemente nostalgica, in alcuni punti quasi di un’ingenuità infantile. Segnaliamo soprattutto la Pastorale conclusiva, che ci sembra uno dei più incantevoli pezzi a tema natalizio che siano mai stati scritti.
Concluderà il concerto una raccolta di canti legati alla tradizione natalizia compilata da Claudio Balletti, oboista dell’Orchestra Haydn, per ricordare ancora una volta che la musica colta fiorisce spesso dalla pianta di quella popolare.

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it

lunedì 30 novembre 2015

Aperitivi in concerto 2015 - rassegna stampa.

Tratto da Assesempione.info:
Legnano - Coinvolgente, entusiasmaante ed accattivante il terzo concerto della rassegna "Aperitivi in concerto 2015", come confermato anche dall'assessore alla cultura di Legnano, Umberto Silvestri. L'assessore ha  affermato "Siamo giunti al terzo concerto di una rassegna riuscita e coinvolgente che ci permette di "viaggiare" nella buona musica di qualità la domenica mattina". Sul palco un ensemble dell'Istituto Superiore di Studi Musicali "Franco Vittadini" di Pavia, diretta dal Maestro Luca Torcioni al violino, con Diego Autelitano alla chitarra, Eliana Rottoli al violino, Laura Ornaghi alla viola e da Vassilia Maria Chachlakis al violoncello. Il Maestro ed ex-direttore dell'Istituto Vittadini, Maurizio Preda, ha valorizzato la sinergia tra ll suo Istituto e l'orchestra Haydn, ed ha affermato "ringrazio il Maestro Balleello per la sinergia che si sta creando tra i giovani allievi della scuola con il vostro territorio". Il Maestro Torciani ha evidenziato le doti di questi giovani allievi; sia Diego Auteliano che Eliana Rottoli hanno all'unisono affermato "c'è molto da studiare ma la soddisfazione di essere qui ripaga, e tanto". Il programma ha spaziato tra brani dedicati alla chitarra e agli archi con l'esecuzione di :
Mauro Giuliani (1781 – 1828), Grande Ouverture op. 61
Franz Joseph Haydn (1732 – 1809), Quartetto in fa maggiore op. 3 n. 5, Hob:III:17
Mauro Giuliani  (1781 – 1828), Concerto n. 1 in la maggiore op. 30 per chitarra e quartetto d’archi
Enzo Mari 

Galleria fotografica a cura di Alessandra Faiella

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it
 

mercoledì 25 novembre 2015

Aperitivi in concerto 2015 - 29 novembre 2015.

https://drive.google.com/file/d/0B-jxFGXadxfRQjlkcXJGdVRWakk/view
La rassegna "Aperitivi in concerto 2015" giunge al terzo appuntamento

Domenica 29 novembre 2015 ore 11
Teatro sala Ratti, Corso Magenta 9, Legnano
Ingresso gratuito

Chitarra e quartetto d'archi
in collaborazione con l'Istituto Superiore di Studi Musicali Franco Vittadini di Pavia.

Diego Autelitano, chitarra
Luca Torciani, violino
Eliana Rottoli, violino
Laura Ornaghi, viola
Vassilia Maria Chachlakis, violoncello

Programma:

Mauro Giuliani (1781 – 1828)
Grande Ouverture op. 61

Franz Joseph Haydn (1732 – 1809)

Quartetto in fa maggiore op. 3 n. 5, Hob:III:17
- Presto
- Andante cantabile
- Menuetto eTrio
- Scherzando

Mauro Giuliani  (1781 – 1828)

Concerto n. 1 in la maggiore op. 30 per chitarra e quartetto d’archi
- Allegro Maestoso
- Siciliana. Andantino
- Polonaise. Allegretto

Istituto Superiore di Studi Musicali Franco Vittadini di Pavia.
Nel maggio 1867 fu ufficialmente istituito il Civico Istituto Musicale di Pavia inteso come scuola preparatoria per coloro che desideravano entrare a far parte del Corpo di musica della Guardia nazionale attivo in città già dai primi anni del XIX secolo. Furono avviati corsi di strumenti a fiato e ad arco per formare strumentisti da inserire nell'orchestra del Teatro Fraschini nonché corsi di "canto corale" per immettere nuova linfa ai vari cori cittadini. Primo direttore dell'istituto fu Isidoro Rossi, maestro anche della banda. Pur essendo particolarmente vivace l'attività scolastica e concertistica che si concretizzava con la presenza degli allievi dell'istituto a varie manifestazioni cittadine (Premi agli Espositori 26-27 settembre 1877; solenne inaugurazione dei monumenti dedicati ad Alessandro Volta nel 1878 e a Carlo Porta nel 1880; prima esecuzione assoluta dell'opera La rotta del Pè di Enrico Bernardi, Teatro Guidi 13 settembre 1879), la scuola subì una chiusura forzata tra il 1880 e il 1885. Nuovo direttore fu Emilio Neri, docente di pianoforte formatosi a Parma, e gli iscritti raggiunsero le sessantasei unità per il primo anno e centoventi per il secondo. Nel 1909 al Neri successe Giovanni Moscarola che diresse l'istituzione sino al 1924 riuscendo a darle ulteriore impulso anche se il suo mandato coincise per un buon tratto con il periodo del primo conflitto mondiale. Con oscillazioni più o meno significative a seconda degli anni, le frequenze si stabilizzarono a un centinaio di unità con una punta straordinaria nel 1914, quando si dovette aprire un nuovo corso di violino tenuto dal maestro Temistocle Mancini. Nel 1924, anno in cui si sciolse la banda musicale, l'incarico fu assegnato a Franco Vittadini, figura emergente della cultura musicale internazionale che seppe prodigarsi in modo efficace nella gestione didattica proponendo di affiancare ai corsi attivati gli insegnamenti di pianoforte e di materie culturali e portando così a undici il numero degli insegnanti. La manovra si rivelò valida e il civico istituto musicale l'11 aprile 1937 ricevette un riconoscimento ufficiale dalla Regia accademia d'Italia per l'attività didattica svolta. Alla morte del Vittadini, nel 1948, la scuola vantava 221 iscritti, nonostante la battuta d'arresto relativa alla seconda guerra mondiale, e aveva attivati i corsi di composizione, pianoforte, violino, violoncello, teoria e solfeggio (2 classi), contrabbasso, tromba, clarinetto, flauto, storia della musica, armonia complementare e pianoforte complementare. La direzione fu assegnata allora a Guido Farina, operista, compositore, allievo ed amico del musicista scomparso. Con lui la scuola assunse la denominazione di Civico istituto musicale e fu intitolata a Franco Vittadini. Nel 1979 subentrò a Farina Leonardo Taschera, rimasto in carica sino al 1985, e quindi Bruno Villani (1985-1996), Ugo Nastrucci (1996-2000), Walter Casali (2001-2009), sotto la cui direzione l'istituto è stato pareggiato ai conservatori di stato, e Maurizio Preda (2010- ad oggi).

A cura dell'Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn.
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it

domenica 22 novembre 2015

Concerto del 21 novembre 2015, rassegna stampa.

Tratto da Assesempione.info:
Legnano - «Volevamo mostrare la varietà di stili della musica barocca, per sfatare un luogo comune sulla sua monotonia, diffuso anche tra molti ascoltatori». Così il Maestro Daniele Balleello ha motivato le ragioni della scelta del programma di questo primo concerto della stagione 2015-16 dell'Orchestra Città di Legnano "Franz Joseph Haydn", durante l'abituale conferenza pubblica di presentazione del concerto. E la serata di sabato 21 ha confermato tutto ciò, aprendo una finestra su un gruppo di pezzi composti in un periodo abbastanza ristretto, a cavallo tra la fine del '600 ed il principio del '700, ma decisivo per la storia della musica "classica" almeno fino al secolo scorso. Insomma, il nostro attento pubblico ha potuto udire una lezione di ... storia, cronologicamente a ritroso, verso le origini della nascita del concerto solista.
Si è incominciato, dopo la presentazione di Giovanna Colombo e dell'assessore alla cultura Umberto Silvestri, con il Concerto per arpa di Handel, del 1736, eseguito dalla giovanissima Lucia Foti. Giovanissima ma, esecutivamente e stilisticamente, già perfettamente sicura di sé, in questo che era il suo esordio in un concerto con l'orchestra. L'arpista ha poi eseguito, fuori programma, la suggestiva e virtuosistica
Rapsodia per arpa solista di Marcel Grandjany, composta nel 1921, passando dalla rievocazione handeliana dei cantori della Grecia antica alle sonorità liquide postimpressioniste.
Il programma è proseguito con il Concerto per flauto, oboe, fagotto e archi "La tempesta di mare"  di Vivaldi, composto intorno al 1720. Un pezzo nel ben noto stile "a programma" del veneziano, nel quale il trio di fiati solisti, il flautista Pier Angelo Prandoni, l'oboista Claudio Balletti ed il fagottista Danilo Zaffaroni, ben conosciuti dal pubblico dell'orchestra Haydn, si sono divertiti in questo brano tra onomatopeico e coloristico, per nulla drammatico.
Dal canto nostro, abbiamo immaginato sì una tempesta di mare, ma vista stando ben al sicuro in terraferma, magari da un'osteria di Torcello con un'ombra de vin davanti. Chissà...
Un ulteriore passo indietro (cronologico) nella storia della musica lo abbiamo fatto con il Concerto grosso per archi Op.6 n.4 di Corelli, del 1714. In realtà, questo autore appartiene ad una generazione precedente rispetto a quella di Handel e Vivaldi. I suoi Concerti grossi rappresentano un passaggio fondamentale per l'evoluzione della musica strumentale, che sfocerà qualche decennio dopo nel concerto solista. L'impegno, concettuale prima ancora che tecnico, è stato ben evidenziato dalla particolare concentrazione con la quale l'orchestra, costituita da esecutori ormai ben affiatati sotto la direzione cordiale - ma sempre attenta - del Maestro Balleello, ha affrontato la partitura, contrapponendosi nel gioco virtuosistico ai due violini e al violoncello del "concertino".
Infine, la serata si è conclusa nella solarità di due pezzi per tromba, eseguiti in modo smagliante dal solista Paolo Russo. Il giubilante stile handeliano, con la sua luminosità senza ombre, non toccata dalle angosce della vita reale, è riecheggiato tra le volte della basilica nel primo brano, costituito da una piccola ma solenne Suite handeliana (i brani centrali hanno in realtà una paternità incerta), pubblicata senza autorizzazione dell'autore solo nel 1737. Apocrifa o meno che sia questa Suite, pensiamo che una riscoperta di Handel, musicista noto, ma in Italia troppo spesso schiacciato nella pratica concertistica dal suo ingombrante coetaneo Bach, sarebbe ormai auspicabile. Il secondo brano, il Concerto per tromba, archi e basso continuo di Torelli, è il più antico tra quelli nel programma, essendo precedente al 1700. Antico, veramente barocco nei suoi bizzarri salti di umore, ma anche moderno, nella brevità dei suoi concentratissimi tre movimenti. E anche questa volta, il Maestro Balleello ha saputo scegliere il passo giusto per rendere pienamente merito a questa varietà di stati d'animo, dal giubilante all'elegiaco, al finale lievemente danzante. Ascoltando le sue direzioni d'orchestra, ci è spesso venuto in mente, parafrasando Aristotele, che ogni brano ha il tempo che si merita...
Come bis, è stato ripetuto il primo tempo del Concerto corelliano, in maniera se possibile ancora più veloce della prima volta. Alla fine, i calorosi applausi del pubblico hanno salutato i solisti tutti insieme, il direttore e gli orchestrali. Applausi convinti tributati anche dall'assessore alla cultura Umberto Silvestri, che a fine concerto ha affermato , dopo le parole incoraggianti della presentazione,: "Legnano ha una grande tradizione musicale orchestrale. Non fa eccezione l'Orchestra Haydn diretta dal maestro Balleello. Stasera abbiamo assistito ad una grande esecuzione dove i giovani orchestrali, hanno espresso il meglio e ci hanno fatto scoprire il Barocco. Una menzione speciale va alla giovanissima Lucia Foti. Una news: l'ultimo concerto dell'Orchestra, sarà eseguito nel nuovo Teatro Citta di Legnano – Talisio Tirinnanzi". Abbiamo intervistato, in chiusura della splendida serata, anche l'enfant prodige, Lucia Foti, che con la sua disarmante semplicità e sicurezza, si è staccata da Mamma Rina, papà Bruno e fratellino Michele [... lei mi disturba quando studia e non riesco a fare i compiti] ed ha affermato "E' stata un'esperienza straordinaria. Suonare con l'orchestra ti comoleta. Spero di continuare in questa direzione. Il pubblico di Legnano è stato veramente gentile con me". Lucia si è riferita ai quasi tre minuti di applausi convinti che le sono stati tributati, oltre gli altrettanti cinque destinati all'orchestra e al Maestro Balleello.
Forse, il barocco non è davvero una cosa noiosa.
Massimo Sacchi con interviste di Enzo Mari.

Galleria fotografica a cura di Alessandra Faiella

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it

mercoledì 18 novembre 2015

Stagione concertistica 2015-2016 - Primo Concerto.

https://drive.google.com/open?id=0B-jxFGXadxfRQWU2Qzk2NnpwTHM
La Stagione concertistica 2015-2016 dell'orchestra da camera "Franz Joseph Haydn" si inaugura sabato 21 novembre 2015 alle ore 21 presso la basilica di San Magno a Legnano, con un concerto caratterizzato dalla dimensione solistica, con particolare attenzione alla ricerca di brani non frequentemente eseguiti e di interessante originalità. Periodo privilegiato di questo concerto sarà quello Barocco: un affascinante viaggio alla scoperta di questo affascinante e prolifico periodo storico e musicale.

Programma:

George Frideric  Handel        
Concerto in Sib magg. op. 4 n. 6 HWV294 per arpa.
Lucia Foti, arpa

Arcangelo Corelli      
Concerto Grosso n. 4 in Re magg. op. 6 n.4.
Luca Torciani, violino I concertino
Massimiliano Re, violino II concertino
Claudio Frigerio, violoncello concertino

Antonio Vivaldi           
Concerto in Fa magg. RV 570 “La tempesta di mare” per flauto, oboe, fagotto , archi e basso continuo.
Pier Angelo Prandoni, flauto
Claudio Balletti, oboe
Danilo Zaffaroni, fagotto

George Frideric Handel       
Suite in Re magg. HWV341 per tromba, archi e basso continuo.
Paolo Russo, tromba

Giuseppe Torelli        
Concerto in Re magg. per tromba, archi e basso continuo.
Paolo Russo, tromba

Introduzione al concerto
Anche quest’anno, dedichiamo il primo concerto della stagione alla musica barocca. Questa volta non si è scelto un programma monografico, come il “tutto Vivaldi” presentato nel novembre scorso, bensì un programma più variato, che permetterà ai nostri ascoltatori di verificare come il cosiddetto “barocco” non sia affatto monolitico, né dal punto di vista stilistico né da quello espressivo. Questa idea, dimostrata almeno da settanta anni, è ormai pienamente accettata in ambito musicologico, ma non fa forse ancora pienamente parte del background culturale dell’appassionato medio, il quale tende a ritenere, con l’eccezione di Bach e del sunnominato Vivaldi, che la personalità dell’autore non si manifesti nella musica preclassica con la stessa evidenza con la quale erompe – ad esempio – nell’epoca romantica. È un errore di prospettiva, in quanto l’analisi dei linguaggi musicali e delle forme mostra che gli autori del periodo compreso tra la fine del XVI e la metà del XVIII secolo possedevano una temperie espressiva ed un livello sperimentale non inferiore a quelli di epoche successive. In generale, riassumendo all’estremo un argomento complesso, si può dire che le caratteristiche unificanti di tutto questo lungo arco di tempo sono la contrapposizione rispetto alla pratica rinascimentale, la volontà di rispecchiare in musica le figure retoriche della letteratura e del teatro coevi, e l’intenso scambio stilistico tra musicisti e scuole di Paesi diversi. Purtuttavia, esistono anche differenze tali da portare i musicologi, a partire da Manfred Bukofzer, a sostenere che non esisterebbe un’unica epoca barocca, bensì almeno tre periodi tra loro distinti. L’ultimo di questi, definito “tardo barocco”, inizia tra il 1670 ed il 1680, ed è caratterizzato dalla piena affermazione della tonalità (anche se per la sistematizzazione teorica sarebbe occorso ancora un trentennio). La presenza dell’infrastruttura armonica avrebbe, da allora e fino al primo ‘900, costituito lo scheletro imprescindibile della melodia e persino del contrappunto. Allo stesso tempo, la definizione chiara dei centri di gravitazione dell’armonia, e quindi di rapporti di tensione e distensione ben calcolati, permise la scrittura di brani con una lunghezza fino allora inusitata, e progressivamente crescente: nell’ambito della musica strumentale, nasce il cosiddetto “stile da concerto”, le cui caratteristiche sono l’omofonia (che consiste in un’unica linea melodica eseguita ad altezze diverse), il basso continuo, il tematismo, ritmi più veloci, e naturalmente le strutture basate su rapporti armonici logici. A nostro parere, sarebbe interessante aggiungere a questo discorso la presenza nella musica dello stesso horror vacui e la predominanza della linea curva, che sono così caratteristici della scultura e della pittura di quest’epoca. In ogni caso, proprio gli italiani Corelli e Torelli sarebbero stati gli autori decisivi per gli sviluppi della musica dell’ultimo periodo del barocco. Il primo autore è considerato come l’inventore della forma del “concerto  grosso”, mentre il secondo rese canonica la successione in  tre  movimenti con andamento veloce-lento-veloce, ed iniziò  ad  inserire brevi assoli strumentali, che preluderanno al concerto solistico. Con Vivaldi, appartenente alla generazione successiva, la tendenza, già notata in Torelli, all’individuazione del solista rispetto ai gruppi strumentali progredì ulteriormente: con il veneziano, si affermano una fantasia capricciosa, un virtuosismo individualistico, ed una ricerca di effetti coloristici sempre nuovi (non per nulla, egli è contemporaneo e conterraneo del Canaletto). Infine, il culturalmente apolide Handel (che soggiornò a lungo anche in Italia) è, insieme a Bach, colui che fu in grado di realizzare una grandiosa sintesi sovranazionale del tardo barocco europeo. Crediamo che un ascolto attento dei pezzi presentati permetterà di recepire tutto quanto è stato affermato in queste righe.
(a cura di Massimo Sacchi)

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it
  


mercoledì 11 novembre 2015

Aperitivi in concerto 2015 - 15 novembre 2015.

https://drive.google.com/file/d/0B-jxFGXadxfRQjlkcXJGdVRWakk/view
Prosegue la rassegna "Aperitivi in concerto 2015" con il secondo appuntamento

Domenica 15 novembre 2015 ore 11
Teatro sala Ratti, Corso Magenta 9, Legnano
Ingresso gratuito  

Ars Octet 
Un ensemble basato sulla sonorità degli strumenti a fiato, di cui il leader Beppe Caruso è uno specialista. A ciò si aggiunge la sua passione per la composizione e l’arrangiamento. Gruppo di raffinato impatto sonoro spazia tra il Jazz in tutte le sue forme affiancato da ritmiche Funky, Rock, Latin fino a citare temi di grandi autori come Duke Ellington o Charlie Mingus. 

Ars Octet
Beppe Caruso, trombone, tuba
Vito Emanuele Galante,
tromba
Gabriele Bonsignori, trombone
Francesco Chiapperini,
sax alto, clarinetto basso
Luca Specchio, sax baritono e soprano
Filippo Cozzi,
sax tenore
Gabriele Orsi,
guitar
Francesco Di Lenge,
drums

Programma:

Beppe Caruso
  Very Soul Funky
  Nera Aba                                                                                               
  Fast Fast Fast                                              
  Going on the sea                                       
  La Danza Siculo-Balcanica
Filippo Cozzi                    
  Why Not?
Beppe Caruso                                                    
  Corale Octet                                               
  Politonal Blues              
  Dedicato a Duke
Duke Ellington
  In A Sentimental Mood 
Charlie Mingus
  Duke Ellington Sound of Love 
Lennon-McCartney
  Come Together 

Beppe Caruso si è diplomato in trombone presso il Conservatorio G. Verdi di Milano nel 1989 e in Armonia  Funzionale ed Armonia e Arrangiamento presso il C.D.M. di Milano con il Maestro Filippo Daccò. Inizialmente ha fatto parte di R&B band collaborando con Chuk Leavel, Dave Kelly e la Treves Blues Band, partecipando a diversi festival blues e alle trasmissioni televisive DOC e Sereno Variabile su Rai2. Nel 1994 collabora con il gruppo Nexus e il Jazz Chromatic Ensemble, partecipando a numerosi festival europei. Nel 1995 entra a far parte dell’Ottetto di Gianluigi Trovesi col quale parteciperà nel 1997 al Cinese Festival Jazz di Pechino. Ha collaborato con numerosi musicisti: Lester Bowie, Herb Robertson, Ettore Fioravanti e il Belcanto sextet,  Gato Barbieri, Jimmy Cobb, Giorgio Gaslini, Giancarlo Schiaffini, Eugenio Colombo, Carlo Rizzo, Claudio Fasoli, Tino Tracanna, Roswell Rudd, Paolo Damiani, Louis Sclavis, Jim Hall, Claudio Roditi, Michael Godard. Nel 1998 ha pubblicato il primo CD da leader “MR:C”, e nel 2000 ha pubblicato il secondo CD con Mr. C trio con ospite Michael Godard intitolato “Situations”. Nel 2001 ha fondato il sestetto di ottoni Free Air con cui ha inciso due CD. Nel 2006 ha dato vita ad un duo con il percussionista Francesco D’Auria, registrando i CD “Piccole Storie” e “Pensieri con le Ali”. Attualmente collabora con l’Ottetto di Gianluigi Trovasi, Phantabrass di Giancarlo Schiaffini, l’Italian Instabile Orchestra, Keith Tippet, Louis Moholo e Pino Minafra nell’orchestra Viva la Black, Achille Succi, Giovanni Falzone, col quale ha partecipato alle incisioni dei CD ”Suite for  Bird”(2005), “R-Evolution Suite” (2007) e “Around Ornette” (2011) votato miglior disco dell’anno dal Top Jazz della rivista Musica Jazz. Vanta collaborazioni nel mondo della musica leggera tra cui: Roberto Vecchioni, Tullio De Piscopo, Gino Paoli, Sergio Caputo. Attualmente fa parte della band di Zucchero Fornaciari, col quale ha partecipato al tour mondiale 2008.

Vito Emanuele Galante si diploma in tromba presso il Conservatorio di Matera e successivamente consegue il Master di Primo livello “Improvvisazione vs Composizione” presso il Conservatorio di Monopoli con il M. Gianni Lenoci. Attualmente collabora col collettivo Improvvisatore Involontario.   Ha partecipato a festival jazz tra cui Umbria Jazz, Novara Jazz Trentino Jazz,  ed ha suonato con musicisti come Markus Stockhausen,  William Parker, Steve Pots, Daniele Cavallanti.    

Gabriele Bonsignori inizia la sua attività musicale nel Corpo Bandistico V. Bellini come cornista e in seguito studierà trombone col M. V. Cammarano.  Successivamente si dedicherà allo studio delle percussioni africane e inoltre si diplomerà in Tecnico del Suono presso il CPM di Milano. Nel 2009 inizierà lo studio del trombone Jazz col M. Beppe Caruso. E’ membro stabile della reagge band Routical Fondation, della Good Vibes Styla. Mann & Mama’s Athem. Ars Octet è per lui il debutto nel mondo del Jazz. 

Francesco Chiapperini si diploma in clarinetto all’Istituto Civico G. Donizetti di Bergamo e in seguito studia sassofono col  M. Daniele Cavallanti. Ha partecipato a vari seminari di jazz vincendo borse di studio come miglior musicista (Seminario Internazionale di Sant’Anna Arresi) e come miglior gruppo di musica d’insieme (Siena Jazz). Attualmente è leader di ensemble musicali quali “No Pair”, “Nido Workshop”, “Extemporany Vision Ensemble”. Collabora con vari musicisti tra cui Daniele Cavallanti, Antonio Fusco e altri. 

Filippo Cozzi studia sassofono con i Maestri  Daniele Cavallanti, Mauro Negri, Riccardo Luppi e Franco Brizzi. Inoltre si laurea in Jazz al Conservatorio di Como. Da anni collabora con progetti musicali che spaziano dal Jazz al Reagge. E’ leader del quintetto Funky Monk col quale ha inciso il CD “What A Funk?”. Ha partecipato a vari concorsi musicali (International Jazz Contest, Concorso Chicco Bettinardi) e festival Jazz (Clusone Jazz, Overjam Festival, Positive River, Siena Jazz). Ha inoltre un’intensa attività nella didattica musicale e nella propedeutica.   

Luca Specchio inizia a studiare sassofono giovanissimo con il M. F. Pinto ed in seguito col M. M. Marzi presso il Conservatorio di Milano. Ha studiato sassofono jazz alla Scuola Civica di Milano, collaborando con diversi artisti: Dave Liebman, Max Roach, Bobby Watson, Bob Brookmeyer, Enrico Rava. Ha frequentato il Corso di Jazz presso il Conservatorio di Como ed il Corso di Perfezionamento Jazz  col M. Ramberto Ciammarughi. Attualmente collabora con la band “Matrioska” e il gruppo “Vallanzaska” coi quali ha inciso per la Universal e la Sony. E’ docente di sassofono presso l’Associazione Musicale Puccini di Legnano. 

Gabriele Orsi è chitarrista jazz, attivo da molti anni nella scena musicale nazionale. Ha partecipato a numerose rassegne jazz con varie formazioni ed è inoltre leader di proprie formazioni tra cui il quintetto “Spettacolo”.  Ha suonato con John Patitucci, Carmen Staaf,  Joey De Francesco, Attilio Zanchi, Yuri Goloubev, Santino Carcano e molti altri. 

Francesco Di Lenge inizia a studiare batteria a 16 anni. Nel’96 si trasferisce negli U.S.A. per frequentare il Berklee College of Music. Vi risiederà  4 anni collaborando inoltre con musicisti ed ensemble locali. Vanta numerose collaborazioni tra jazz e pop tra cui John Patitucci, Joei De Francesco, Claudio Baglioni, Dodi Battaglia. Svolge anche attività di turnista e didatta in studi di registrazione e scuole. È Endorser VolumeDrums.

A cura dell'Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn.
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it


martedì 10 novembre 2015

Stagione concertistica 2015-2016 - Incontro di presentazione del primo concerto.

https://drive.google.com/open?id=0B-jxFGXadxfRcG9FbW93cFBacEU
Sabato 14 novembre 2015 alle ore 16 presso la Biblioteca A. Marinoni di Legnano in Via Cavour 3/A si terrà l'incontro di presentazione del concerto inaugurale della stagione 2015-2016 dell'Orchestra da camera della Città di Legnano "Franz Joseph Haydn" (link al Programma della stagione).

L'incontro, di carattere divulgativo e in forma di confronto e dibattito, propone una guida all'ascolto coadiuvata dalla visione di video selezionati.

Sarà possibile aderire alla sottoscrizione promossa dall'orchestra e diventare Socio Sostenitore; tutte le infomazioni sono disponibili sul sito web dell'orchestra all'indirizzo www.orchestralegnano.org.

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it

domenica 8 novembre 2015

Stagione concertistica 2015-2016.

Programma Stagione 2015-2016
L’Orchestra da camera della Città di Legnano "Franz Joseph Haydn" realizza, grazie al sostegno del Comune di Legnano, la nuova stagione concertistica 2015-2016 articolata in tre concerti, a partire da sabato 21 novembre 2015 con inizio alle ore 21 e ingresso libero e gratuito.  I concerti rappresentano i momenti conclusivi dei tre periodi di studio che compongono il Corso di formazione orchestrale, destinato a giovani strumentisti neodiplomati o che frequentano gli ultimi anni di corso di strumento presso Conservatori o Istituti musicali riconosciuti. Gli appuntamenti della Stagione 2015-2016 verranno, come di consuetudine, preceduti da incontri di presentazione offerti ai Soci dell’orchestra e aperti a tutti gli interessati, presso la Biblioteca Marinoni.

Il calendario degli incontri e dei concerti è il seguente:

SABATO 14 NOVEMBRE 2015, ORE 16
Incontro di presentazione del primo concerto, Biblioteca A. Marinoni.

SABATO 21 NOVEMBRE 2015, ORE 21
Primo Concerto, Basilica di San Magno.
George Frideric Handel
- Concerto in Sib magg. op. 4 n. 6 per arpa, archi e basso continuo
Antonio Vivaldi
 - Concerto per flauto, oboe, fagotto, archi e basso continuo “La tempesta di mare” RV 570
Arcangelo Corelli
 - Concerto Grosso in Re magg. op. 6 n. 4
George Frideric Handel
 - Suite in Re magg. per tromba, archi e basso continuo
Giuseppe Torelli
 - Concerto in Re magg. per tromba, archi e basso continuo

SABATO 13 FEBBRAIO 2016, ORE 16 
Incontro di presentazione del secondo concerto, Biblioteca A. Marinoni.

SABATO 20 FEBBRAIO 2016, ORE 21 
Secondo Concerto, Basilica di San Magno.
Musiche per archi di autori boemi 
Joseph Suk
- Serenata per Archi in Mib magg. op. 6 
Leoš Janáček 
- Idyll, Suite per orchestra d’archi JW6/2

SABATO 2 APRILE 2016, ORE 16 
Incontro di presentazione del terzo concerto, Biblioteca A. Marinoni.

SABATO 9 APRILE 2016, ORE 21 
Terzo Concerto, Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi.
Ludwig van Beethoven
- Coriolano – Ouverture op.62
- Sinfonia n. 3 in Mib maggiore op.55 “Eroica”

Per visualizzare il programma della stagione cliccare qui.

Negli anni scorsi  l’Orchestra ha avviato una sottoscrizione a sostegno delle proprie attività che ha riscosso un buon consenso. Viene riproposta anche quest’anno, con la speranza di raccogliere un numero sempre più consistente di Soci sostenitori. Tutti coloro che desiderano associarsi e sostenere le attività dell’Orchestra possono contattare i n. 0331/543549 - 0331/454386 oppure scrivere all’indirizzo mail orchestralegnano@alice.it  o consultare il blog all'indirizzo www.orchestralegnano.org.

L'Orchestra ringrazia gli sponsor AVIS  di Legnano sezione "Cristina Rossi" e FIAM di Rovellasca (CO), che da diversi anni ne sostengono l'attività, ed il Media Partner Assesempione per la preziosa collaborazione.

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn.
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it


lunedì 2 novembre 2015

Aperitivi in concerto 2015, rassegna stampa.

Tratto da Assesempione.info:
Legnano – Sala Ratti gremita domenica 1 novembre per il primo degli appuntamenti "Aperitivi in Concerto 2015", organizzato dal Comune di Legnano e dall'Orchestra da Camera Città di Legnano F.J. Haydn, con un protagonista ri-scoperto: il Clarinetto Basso.
"Il Clarinetto basso non sempre viene valorizzato. Invece si predispone benissimo per accompagnamento, ma anche in alcune suite come solista. Un esempio la suite che il Maestro Danilo Zaffaroni ha realizzato per noi. Insieme a Simone Mauri vedremo le diverse liriche ed opportunità". Cosi ha affermato ad inizio concerto Stefano Cardo, eminenza grigia dei Deep Deeds e studioso da tempo dello strumento. Sulla stessa linea l'altro "Clarinettista basso" Simone Mauri, esperto anche di uno strumento curioso, la "Loop station", che duplica parti di brani. Simone afferma: "all'interno dell'ensemble Deep Deeds abbiamo preparato brani dove c'è spazio per tutti, declinati in chiave clarinetto basso. Questo strumento è in ascesa grazie a grandi nomi che l'hanno riportato in auge, come Gianluca Trovesi, applicandolo al jazz". Queste le impressioni dei leader del gruppo che ha inaugurato la nuova stagione degli "Aperitivi", rafforzate anche dagli organizzatori Giovanna Colombo dell'Orchestra Città di Legnano, che insieme al direttore Daniele Balleello hanno organizzato la rassegna. Giovanna ha affermato: "oggi prende il via la nuova stagione degli Aperitivi in concerto 2015, a Legnano evento di tradizione ormai consolidata. La qualità della programmazione musicale, la proposta diversificata e la levatura artistica degli interpreti hanno garantito presenza ed attenzione di pubblico sempre più significative e testimoniate da un largo afflusso alla manifestazione". Stesse considerazioni dell'assessore alla cultura, Umberto Silvestri, che ha aggiunto: "sono felice di inaugurare questa edizione. Il livello degli artisti sta crescendo sempre di più, portando questa manifestazione tra le più importanti del settore in Città". Ritornando alla protagonista della mattinata, ovvero la musica, Simone Mauri ha esordito con il Minuetto I & II dalla I suite di J.S. Bach, a cui ha fatto seguito Stefano Cardo con l'esecuzione di un brano dello stesso Mauri Lucodrillo Walks per clarinetto basso. Poi passaggio al duo, dove Mauri e Cardo si sono integrati in Elegy di Dirk Brossé, e l'integrazione con la bella e preparata pianista lituana Ruta Stadalnykaite in una esibizione del trio con il brano di Danilo Zaffaroni dedicato al clarinetto basso Cadenza, preludio e pezzo appassionato per clarinetto basso e pianoforte. Sono poi stati eseguiti brani di Renzo Ruggieri Carnevale per clarinetto basso e fisarmonica, Simone Mauri Wood cutter's things per clarinetto basso e fisarmonica, Francis Poulenc dalla Sonata per clarinetto e fagotto - II movimento – Romanza, Tre bagatelle di Stefano Cardo e Simone Mauri estemporanee per due clarinetti bassi, ancora Danilo Zaffaroni Trio Tango per clarinetto basso, fisarmonica e pianoforte ed infine la bella jam session di chiusura scritta da Simone Mauri - BassClarinetGT per due clarinetti bassi, fisarmonica e pianoforte. Insomma un concerto dedicato al Clarinetto Basso, strumento poco in vista anche se ricco di fascino: raro da sentire, se non in orchestra o nel quartetto di clarinetti, o ancora nascosto all'interno delle colonne sonore di tutti i tempi, dove è molto usato per le sue peculiarità timbriche. Uno strumento particolare che difficilmente si può ascoltare in tutte le sue sfaccettature timbriche e nelle sue potenzialità espressive, uno strumento duttile che si adatta ad essere utilizzato nei più svariati contesti musicali, dalla classica alla contemporanea, dal jazz alla musica popolare. In conclusione i Deep Deeds si sono superati ricevendo applausi convinti dal pubblico di aficionados e competenti che da anni segue le proposte della sezione cultura del Comune di Legnano.
Prossimo appuntamento degli Aperitivi in Concerto 2015 domenica 15 novembre alle ore 11 con Ars Octet, sempre in sala Ratti. A rivederVI.
Enzo Mari 

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it

mercoledì 28 ottobre 2015

Presentazione "Aperitivi in concerto 2015".

https://drive.google.com/open?id=0B-jxFGXadxfRQjlkcXJGdVRWakk
Legnano, 28 ottobre 2015.
Prende il via domenica 1 novembre 2015 la nuova stagione degli Aperitivi in concerto 2015, a Legnano evento di tradizione ormai consolidata. La qualità della programmazione musicale, la proposta diversificata e la levatura artistica degli interpreti hanno garantito presenza ed attenzione di pubblico sempre più significative e testimoniate da largo afflusso di presenze alla manifestazione. I concerti si terranno presso il Teatro sala Ratti di Corso Magenta 9, con inizio alle ore 11 ed ingresso gratuito.
Il primo appuntamento vedrà protagonisti l'ensemble Deep Deeds composto da Stefano Cardo al clarinetto basso, Simone Mauri al clarinetto basso e alla loop station, Ruta Stadalnykaite al pianoforte e Flaviano Braga alla fisarmonica.
Il Clarinetto Basso è uno strumento poco in vista, anche se ricco di fascino; raro da sentire, se non in orchestra o nel quartetto di clarinetti, o ancora nascosto all'interno delle colonne sonore di tutti i tempi, dove è molto usato per le sue peculiarità timbriche. Uno strumento particolare, che difficilmente si può ascoltare in tutte le sue sfaccettature timbriche e nelle sue potenzialità espressive, uno strumento duttile che si adatta ad essere utilizzato nei più svariati contesti musicali, dalla classica alla contemporanea, dal jazz alla musica popolare... Il Clarinetto Basso è il protagonista di questo concerto, suonato da due musicisti molto diversi come estrazione musicale e come percorso formativo, ma accomunati dalla passione per questo strumento e da anni di ricerca e di pratica su di esso. Stefano Cardo, clarinetto basso dell' Orchestra della Scala, che sa mostrare il lato "classico" e puro dello strumento, con la precisione timbrica e la maestria esecutiva che gli sono proprie. Simone Mauri, che esplora il clarinetto basso affrontando l'improvvisazione, il jazz e la musica etnica, e che lascia intravvedere un lato più imprevisto e inusuale di questo strumento. I due musicisti accompagneranno l'ascoltatore in un viaggio attraverso l'universo del Clarinetto Basso, mostrando i diversi caratteri che lo strumento può assumere, a volte assieme e a volte ognuno per proprio conto, con l'aiuto di un pianoforte e di una fisarmonica, strumenti che si abbinano in maniera ottimale col clarinetto basso. Attraverso un repertorio vario e variegato, a volte composto per l'occasione, i clarinetti bassi avranno l'opportunità di essere suonati, soffiati, cullati, frullati, percossi, glissati, sforzati, armonizzati, urlati, sussurrati, levigati, contorti & distorti, per mostrare a chi li ascolta di che pasta son fatti.

Programma
Johann Sebastian Bach - dalla I suite - Minuetto I & II - clarinetto basso solo.
Simone Mauri - Lucodrillo Walks per clarinetto basso.
Simone Mauri - LoopSplash per clarinetto basso & loop station.
Dirk Brossé - Elegy per clarinetto basso e pianoforte.
Danilo Zaffaroni - Cadenza, preludio e pezzo appassionato per clarinetto basso e pianoforte.
Renzo Ruggieri - Carnevale per clarinetto basso e fisarmonica.
Simone Mauri - Wood cutter's things per clarinetto basso e fisarmonica.
Francis Poulenc - dalla Sonata per clarinetto e fagotto - II movimento – Romanza.
Stefano Cardo e Simone Mauri - 3 Bagatelle estemporanee per due clarinetti bassi.
Danilo Zaffaroni - Trio Tango per clarinetto basso, fisarmonica e pianoforte.
Simone Mauri - BassClarinetGT per due clarinetti bassi, fisarmonica e pianoforte.

Stefano Cardo, nato nel 1976, si avvicina giovanissimo alla pratica musicale grazie al padre. A 10 anni intraprende lo studio del clarinetto con Grazioso Gastaldello. Si diploma nella classe del prof. Addesso al Conservatorio di Venezia col massimo dei voti e la lode. Approfondisce lo studio del clarinetto con diversi docenti quali Antony Pay, Charles Niedich, Thomas Friedli ed Edward Brunner. Si perfeziona con Fabrizio Meloni frequentando l'Accademia del Teatro alla Scala. Si dedica alla musica da camera e alla musica contemporanea prendendo parte a numerose prime esecuzioni assolute per la Biennale di Venezia con il "Laboratorio Novamusica" di Giovanni Mancuso. Intraprende per conto proprio lo studio del clarinetto basso. Viene selezionato a partecipare al Millenium Gala Tour dell'orchestra giovanile EUYO, sotto la direzione di Vladimir Ashkenazy. Successivamente inizia a collaborare in qualità di clarinetto basso con l'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, il Teatro e la Filarmonica della Scala, Orchestra della Radio della Svizzera Italiana, l'Orchestra Sinfonica di Roma e l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Nel 2005 vince il concorso per il ruolo di clarinetto basso principale nell'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI nella quale rimane fino al 2007, anno in cui vince il concorso per lo stesso ruolo nell'orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala. Nel 2010 fonda il C.I.R.C.B. (http://www.circb.info) - Centro Internazionale di Ricerca sul Clarinetto Basso.

Simone Mauri è nato nel 1969. Formazione strumentale presso il Conservatorio di Musica "G.Nicolini" di Piacenza dove sostiene il diploma in clarinetto sotto la guida del prof. L. Magistrelli. Master Class con il clarinettista inglese A. Pay. In seguito si avvicina alla pratica jazzistica e partecipando ad un seminario sull’improvvisazione con Steve Lacy e Mal Waldron. Collabora con diverse formazioni e contemporaneamente si specializza nell’utilizzo del clarinetto basso. Fa parte,come solista, dell’Orchestra Giovanile Italiana di Jazz diretta da B. Tommaso con la quale si esibisce in tutta Italia. Si esibisce,col duo "Sangeeta", all’ EXPO ‘98 di Lisbona. Collabora ad un progetto del chitarrista Enzo Rocco sulla canzone Italiana con il quale si esibisce in Argentina e Uruguay, e in seguito al festival di Sibiu (Romania) e in Brasile. E’ altresì presente, con proprie formazioni e con altri gruppi, in diversi festival e rassegne tra i quali: Clusone Jazz Festival, MetropoliJazz -Milano, Chiasso Jazz Festival (CH), Jazz & Co, Bottesini Bassofestival, Parma Jazz Frontiere, Taphros Jazz Festival, Iseo Jazz etc. Dal 2010 Collabora stabilmente in diversi gruppi con il cornamusista Gabriele Coltri avvicinandosi anche alla musica Folk. Attualmente è membro attivo dell' Artchipel Orchestra diretta dal batterista Ferdinando Faraò con la quale ha vinto il premio TopJazz 2012 come miglior formazione italiana, oltre a suonare in diverse formazioni collaborando con alcuni dei migliori musicisti italiani. Ha preso parte ad una trentina di incisioni discografiche con varie formazioni in italia e all'estero. Collaborazioni: Claudio Fasoli, Giovanni Falzone, Tino Tracanna, Mario Arcari, Keith Tippet, Lester Bowie, Tiziano Tononi, Stefano Bagnoli, Enzo Rocco, Gabriele Mirabassi, Gianluigi Trovesi, Cristiano Calcagnile, Beppe Caruso, Paolo Botti, Alberto Tacchini, Ferdinando Faraò, Roberto Dani, Roberto Bonati, Riccardo Luppi, Anne Lise Foy, Mireille Ben e altri....

Ruta Stadalnykaite è nata a Vilnius (Lituania) nel 1980. Dopo essere stata ammessa, all’età di sei anni, alla prestigiosa “M. K. Ciurlionio” School of Art di Vilnius, ha proseguito i suoi studi all’Accademia di Musica della Lituania dove si è laureata con il massimo dei voti in Pianoforte nella classe di Albina Šikšniute. Nel 2002 è stata ammessa al Conservatorio “G. Verdi” di Milano nella classe di Olga Scevkenova diplomandosi due anni dopo con il massimo dei voti e la lode. Nell’ottobre 2007 ha ultimato il biennio di specializzazione in pianoforte con indirizzo cameristico laureandosi, sotto la guida di Emanuela Piemonti, al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Ha conseguito numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali tra i quali si ricordano: “A. Dvorak” Vilnius 1997, Concorso di Musica da Camera Vilnius 1998, Concorso internazionale di Duo Pianistico Kaunas 2000, Concorso pianistico internazionale Roma 2001, Premio Beltrami 2005 e Premio Galbiati 2007 al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Sempre nel 2007 le è stata assegnata una delle Borse di studio al XVII Concorso indetto dalla Società Umanitaria di Milano per i migliori studenti dell’AFAM. Ha al suo attivo una cospicua attività concertistica a livello internazionale svolta come solista, in formazioni cameristiche, dal duo al quintetto col pianoforte e con cantanti. Collabora come pianista accompagnatrice con il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e con concorsi nazionali ed internazionali. Ha inciso CD per l’etichetta Meister Musica. Insegna Pianoforte Principale all’Isituto Musicale “F. Vittadini” di Pavia.

Flaviano Braga, nato nel 1973, inizia gli studi musicali all’eta’ di sei anni con lo strumento che lo accompagnera’ nel suo percorso artistico, la fisarmonica. Fondamentale nella sua formazione è l’incontro con Eugenia Marini, straordinaria fisarmonicista. Considerato dalla maggioranza dei musicisti con cui ha lavorato come un artista dotato di grande tecnica ed eclettismo musicale, Flaviano Braga spazia con disinvoltura dalla musica tradizionale a quella contemporanea. Nel 1992, dopo tantissime esperienze artistiche con vari gruppi musicali, inizia una lunga collaborazione con uno dei chitarristi più straordinari, Livio Gianola. Con lui partecipa a numerosi concerti di musica flamenco in Italia ed all’estero e realizza diversi lavori discografici. Nella sua attività concertistica ha collaborato con vari musicisti come, Marco Detto, Stefano Bagnoli, Marco Ricci, Giovanni Giorgi, Max De Aloe, Francesco D’auria, Giuseppe Canone, Stefano Bassi, Riccardo Tammaccaro, Marco Porcu, Claudio Taddei, Antonio Canales, Oscar de Los Reyes , Eugenio Finardi. Ha suonato in numerosi Festival in Italia, Svizzera, Francia, Spagna, Germania, Repubblica Ceca e realizzato due tournee in Giappone esibendosi nei più prestigiosi teatri del paese come il “Tokio Bunka Kaikan”, “Kobe Kokusai Kaikan”, “Royal Festival Hall Osaka”. Ha al suo attivo oltre 20 incisioni discografiche con varie formazioni.
  
Aperitivi in concerto 2015, dal 1 novembre al 13 dicembre la domenica mattina alle ore 11 presso il Teatro sala Ratti in Corso Magenta 9 a Legnano.
A cura dell'Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn.
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it

martedì 28 aprile 2015

Concerto del 25 aprile 2015, rassegna stampa.

Tratto da Assesempione.info:
Legnano - Ben tre volte sono stati richiamati gli orchestrali ed il Maestro Balleello dagli spettatori / ascoltatori di buona musica al concerto finale in Basilica di San Magno della stagione 2015 dell'Orchestra Città di Legnano F. J. Haydn, presentato da Giovanna Colombo, colonna portante dell'Associazione. "Non mi aspettavo questo successo, segno che abbiamo colpito le corde giuste. Il concerto di stasera, manifestazione finale del corso permanente di formazione orchestrale dell'associazione, ha riguardato due grandi dell'epoca del sinfonismo classico: Franz Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart. Ed è un piacere che anche i nostri più giovani concertisti  sia siano “divertiti"". Il Maestro Daniele Balleello si riferisce, tra gli altri, al giovane Doriano Di Domenico, da Cantello (oltre a produrre ottimi asparagi, il paese produce ottimi musicisti!), che da circa tre anni collabora con l'orchestra e sta diventando un riferimento del gruppo. "Ringrazio il Maestro per le opportunità che mi offre: ho 16 anni e da dieci suono, so che dovrò fare molta strada ma l'esperienza concreta col Maestro Balleello mi sta aiutando". Cosi a fine concerto il più giovane dei musicisti che,  insieme agli altri, ha contribuito alla riuscita del concerto. "Il concerto finale della stagione – ha spiegato il Direttore -  è di consuetudine dedicato a pagine orchestrali che prevedono un organico completo e di notevole impegno esecutivo: il programma di questa sera ha contemplato due gioielli del repertorio settecentesco, prosegue così il percorso di conoscenza delle ultime sinfonie di due protagonisti indiscussi della storia della musica". "Il bilancio della stagione – ha infine dichiarato Balleello - è ottimo, l'interesse del pubblico dimostra il gradimento della nostra nuova offerta culturale. Abbiamo cercato di fare una scelta con programmi di qualità e il pubblico si dimostra anno dopo anno sempre più attento alle novità e siamo dunque ben felici di proporre percorsi anche non consueti. Il percorso di conoscenza anche del precedente concerto, con la riscoperta di Francesco Paolo Neglia, è stato particolarmente apprezzato ed oggi abbiamo concluso con il sinfonismo viennese di due grandi compositori”.
Enzo Mari 

Orchestra da camera della città di Legnano Franz Joseph Haydn
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it